Politica

La vicenda LIDL tiene banco al consiglio comunale di Andria: due ore di discussione ma poche risposte

È l’interrogazione con discussione in aula sulla vicenda LIDL a prendersi la scena del consiglio comunale di Andria tornato a riunirsi ieri. Presentata dalla consigliera Fracchiolla di Forza Italia, la discussione ha letteralmente travolto il consiglio comportando oltre due ore di interventi. La richiesta di riferire sulle modalità di concessione dei permessi rilasciati a LIDL per la realizzazione di un nuovo supermercato su via Trani, nasce da un servizio giornalistico della nostra testata che ha rivelato come in una prima bozza del permesso che avrebbe dovuto essere concesso in deroga era presente un contributo straordinario da parte dell’azienda di ben 200mila euro da destinare alla realizzazione di un’opera pubblica. E nonostante fosse tutto pronto per portare in consiglio quella delibera, alla fine LIDL ha ottenuto il necessario vialibera attraverso una semplice determina dirigenziale in cui però del contributo straordinario di 200mila euro non si faceva più menzione. Anzi, LIDL ha anche risparmiato gli oneri straordinari che sono ritualmente previsti per le concessioni in deroga. Quest’ultima rivelazione è dell’assessore all’urbanistica Anna Maria Curcuruto che, in linea con quanto già dichiarato in una nostra trasmissione dalla sindaca Giovanna Bruno, ha ribadito che quella modalità di presentazione dell’istanza da parte di LIDL è stata superata nel momento in cui sono state approvate le nuove norme tecniche di esecuzione. E se LIDL se l’è cavata con un sostanzioso risparmio, oltre che del contributo economico ulteriore, persino degli oneri straordinari previsti, la politica ha ancora molto da discutere: è dalla voce del consigliere Di Lorenzo del PD che nasce la polemica sulla mancata comunicazione da parte dell’amministrazione di aver messo da parte quella proposta di delibera di consiglio. Che proprio il PD aveva discusso ma solo al suo interno e su cui aveva espresso un netto rifiuto in particolare perchè quella somma di 200mila euro non poggiava su nessun parametro che si sarebbe poi potuto e dovuto applicare ad altre fattispecie simili. Di qui l’evidenza, espressa dal consigliere di opposizione Luigi Del Giudice, che i consiglieri non vengano messi tutti nelle stesse condizioni di valutare i fatti che evidentemente circolano tra l’amministrazione e parte della maggioranza ma di cui si tiene all’oscuro tutto il resto del consiglio comunale. Un metodo che nei giorni scorsi è stato contestato anche da due consiglieri di maggioranza, Montrone e Bartoli, usciti da Futura per una serie di iniziative di cui dicono di essere stati tenuti all’oscuro. Restano comunque inevase le domande rivolte da Grumo di Azione alla maggioranza: la proposta di delibera LIDL contenente l’offerta di 200mila euro è mai arrivata alla presidenza? Perchè non ha seguito l’iter previsto? Sapevano i consiglieri di maggioranza che approvando le NTA stavano disegnando un percorso riverso per questa richiesta della LIDL? E che approvando il documento strategico per il commercio stavano consentendo di rilasciare un secondo permesso in variante rispetto al primo?

Tutti invece sembrano certi della positiva ricaduta occupazionale portata dall’investitore che è un colosso del commercio.

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