L’elicottero dei Carabinieri, la corsa di tanti ragazzi, le autovetture alla disperata ricerca, il capannello di persone nei pressi della fontana, i suoni aspri e pungenti di una giornata drammatica nel luogo più amato dagli andriesi che mai avrebbero pensato di vivere un momento così. Estate 2000, la sera del 19 agosto, arriva la notizia più sconcertante: la piccola Graziella Mansi è stata ritrovata morta in un bosco nella murgia a poca distanza dalla pineta di Castel del Monte.
Una comunità che in un istante si è ritrovata distrutta e ferita come peggio non avrebbe potuto sentirsi. Solo otto anni e violenza cieca che ha trovato nel branco gli esecutori materiali di un omicidio efferato e per il quale in quattro sono attualmente in carcere. In realtà il branco era formato da cinque elementi, tutti individuati ed arrestati con la condanna all’ergastolo per quattro di loro ed a 30 anni per l’ormai tristemente famoso Pasquale Tortora, colui il quale, secondo la ricostruzione ufficiale degli inquirenti, avvicinò alla fontana di Castel del Monte e portò nel bosco la piccola Graziella. Uno di loro, Vincenzo Coratella di 27 anni, si è tolto la vita nel 2008 nel carcere di Lecce dove era detenuto, lasciando bigliettini e lettere nelle quali ha continuato a professare la sua innocenza.
Michele Zagaria, Domenico Margiotta e Giuseppe Di Bari continuano a scontare la loro pena nonostante le tre richieste, già effettuate dai legali, di revisione del processo. Concetto ribadito dall’Avv. Carmine di Paola anche negli studi di Telesveva dove ha presentato il suo libro “Io, un avvocato”.
Sentenza definitiva già giunta in Cassazione nel 2004 a cui i Giudici della Corte d’Appello di Lecce, nel 2013, non hanno ritenuto aver acquisito nuovi elementi utili alla revisione del processo e della sentenza stessa.
La dura e fredda cronaca per ricordare quella serata, a distanza di 21 anni, non può che riportare alla luce quelle tremende sensazioni che tanti andriesi e non vissero in prima persona. Una lunga nota in ricordo di Graziella è giunta anche oggi da parte del Sindaco della Città Giovanna Bruno che ha voluto rimarcare come “Andria non dimentica”. Il primo cittadino ha incontrato i genitori della piccola Graziella ed ha comunicato che visto che “i resti mortali di quella bimba dagli occhi belli attendono degna sistemazione. Se ne farà carico l’amministrazione”.