Una storia di sport, resilienza e rinascita. È quella di Stefano Tacconi. L’ex portiere di Juventus, Genoa e Nazionale l’ha portata sul palco di Barletta nell’appuntamento organizzato sabato 9 novembre dall’Audace Barletta. La sua, racconta, è una vita dai due tempi. Il primo lo ha visto parare e trionfare sui campi di tutto il mondo in una Serie A che faceva invidia a tutti ed era punto di arrivo per ogni fuoriclasse. Il 23 aprile 2022 la data spartiacque, con un aneurisma cerebrale che lo ha costretto a lunghissimi mesi in ospedale, tra Asti, Alessandria, Milano e San Giovanni Rotondo.
Una fase inattesa fatta di tanta sofferenza, ma anche di enorme volontà e di un’ironia che a Tacconi non è mai mancata. Momenti raccontati nel sui libro “L’arte di parare”, racconto sincero e commovente di un’esistenza coraggiosa e assaporata fino in fondo.
Nella lunga degenza in ospedale, ricorda Tacconi, è stato importante anche il sostegno dei tifosi, in particolare quelli bianconeri. Tra gli Juventus Club che gli hanno fatto visita a San Giovanni Rotondo anche i gruppi di Barletta e Andria.
Nei giorni in Puglia, in cui ha anche assistito alla partita tra Audace Barletta e Santeramo, Tacconi è anche tornato nella Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo a un anno dalle sue dimissioni dalla struttura. E la città di San Pio ora sarà indissolubilmente legata al suo nome.