Si chiude il cerchio, con tutta probabilità, sull’omicidio di Nicola Manzi, il 50enne ucciso a colpi di arma da fuoco nella serata di ieri, lunedì 16 dicembre, in via Savi, alla periferia di Corato.
Dopo l’identificazione dei due presunti responsabili, i fratelli coratini Gabriele e Savino Pilato, di 18 e 22 anni, sottoposti a fermo, si è costituito nelle scorse ore anche il padre dei ragazzi, Nicola Pilato di 52 anni. L’uomo ha deciso di presentarsi spontaneamente davanti agli investigatori.
I tre, secondo l’ipotesi dell’accusa, erano a bordo dell’auto dalla quale ieri sera, poco prima delle 19, sono partiti i colpi, esplosi con due diverse armi, che hanno ucciso Nicola Manzi e ferito gravemente il fratello Michele Manzi, di 41 anni, operato nella notte all’ospedale “Di Venere” di Carbonara e tuttora ricoverato in prognosi riservata.
Sottoposta a fermo anche la moglie della vittima, di 48 anni, presente alla sparatoria ma rimasta illesa. La donna, infatti, secondo la ricostruzione, subito dopo l’agguato avrebbe raccolto la pistola del marito ed avrebbe a sua volta inseguito ed esploso dei colpi all’indirizzo dei sicari.
Le indagini sul grave fatto di sangue sono state affidate ai Carabinieri, coordinati dalla Procura di Trani. Almeno quattro i bossoli repertai sul luogo della sparatoria, mentre non sono ancora state ritrovate le armi.
Si indaga sul movente che, secondo gli investigatori, sarebbe da ricercare in una pregressa lite familiare. Fondamentali per la ricostruzione dell’accaduto sono stati i filmati registrati da alcune telecamere di sicurezza, acquisite dai militari dell’Arma. Mentre nessuna, tra le diverse persone ascoltate in nottata – fanno sapere gli inquirenti – ha saputo fornire informazioni utili alle indagini.