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Tre certezze per l’interramento ferroviario ad Andria: via i sottoservizi, proroga a fine anno e tante opere ancora da realizzare

La prima certezza è che ormai tutti i sottoservizi lungo i circa 3 chilometri di tracciato di interramento ferroviario sono stati spostati. Gli ultimi lavori di Aquedotto Pugliese e Italgas terminano lunedì pomeriggio. La seconda certezza è quella che ci sarà una proroga per l’ultimazione dei lavori: non c’è ancora ufficialità ma Ferrotramviaria dovrebbe ricevere il via libera per completare le opere entro fine anno 2024. La terza certezza è che servono ancora molti lavori per chiudere definitivamente un cantiere partito ad aprile 2022 e dunque ormai due anni fa. Manca ancora un ulteriore scavo in profondità per completare l’ultimo pozzo di raccolta delle acque piovane mentre entro gli inizi di maggio potrebbe riaprire definitivamente l’attraversamento di via Vecchia Barletta con la conseguente chiusura della rotatoria provvisoria di via Lissa dove si dovrà invece scavare per l’interramento. Si continuano a rinforzare le paratie laterali con le colate di cemento su via Milite Ignoto mentre si sta scavando e posizionando i micro pali nel tratto appena chiuso di via Bruno Buozzi. Si continua a lavorare anche nella stazione centrale dove sono comparse le prime colonne che dividono i binari e nei prossimi giorni potrebbe essere più intensa l’attività nei pressi di via Bisceglie dove tra circa un mese potrebbe tornare il ponte. Anche in questo caso comunque si scontano dei decisi ritardi considerato che a novembre i tecnici di Ferrotramviaria in una conferenza stampa a Palazzo di Città spiegavano che entro fine dicembre il ponte ci sarebbe già stato. Insomma un’opera importante e dal grande impatto sulla città andriese completata dalla costruzione del nuovo mercato ortofrutticolo in viale della Costituzione in zona Pip dove sono regolarmente riprese le opere dopo una necessaria variante progettuale. Scollinati i due anni, però, resta comunque il timore dei tempi che ora si incastrano anche con un altro elemento oltre quello della possibile perdita di fondi europei per l’interramento: i lavori, infatti, si incastrano inevitabilmente anche con i tre macro progetti cosiddetti Pinqua contenuti nel PNRR da 45 milioni di euro. Le opere in questo caso sono in via di affidamento e dovranno partire quanto prima per arrivare a rendicontazione entro il 2026. Ma ampie parti dei luoghi interessati da quei progetti sono attualmente cantiere per l’interramento. Di conseguenza bisognerà correre per chiudere tutte le opere e per non perdere da nessuna parte risorse difficilmente recuperabili.  

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