Si può tornare in zona playoff ed uscire dal campo tra i fischi dei propri tifosi? La risposta è affermativa, se ti chiami Bari e offri una prestazione scialba come quella vista sabato sera al San Nicola in occasione dello 0-0 con la Salernitana. Terzo pareggio di fila in casa per Lasagna e compagni, convincenti a tratti solo nel primo tempo e mai capaci di calciare verso la porta della penultima in classifica nella seconda parte. L’ottavo posto diventa realtà solo grazie all’harakiri casalingo del Palermo con la Cremonese ma le distanze da Catanzaro e Juve Stabia, vittoriose nel fine settimana, aumentano. Dallo 0-0 del San Nicola vien fuori la brutta copia della squadra che sei giorni prima aveva rischiato il colpaccio in casa della capolista Sassuolo.
Nei fischi dei quasi 25mila del San Nicola, in una notte inaugurata dal giro di campo tra gli applausi per l’ex stella brasiliana Joao Paulo, c’è tutta la paura e la consapevolezza della piazza di galleggiare nella mediocrità: quella costante che da 18 mesi, tra alti e bassi, sta accompagnando il Bari nel cammino in Serie B. Dimensione che abbraccia ogni componente e impedisce ad ora di sognare il salto di qualità.