Hanno manifestato l’intenzione di modificare la legge sulla liquidazione che si sono autoattribuiti ma potrebbe essere già tardi. Dopo aver riesumato il trattamento di fine mandato nel corso dell’ultimo consiglio prima delle ferie d’agosto, senza discussione in aula e senza predisporre una copertura finanziaria, i capigruppo in Regione hanno concordato una modifica che vorrebbe eliminare la retroattività della legge che consente di recuperare la liquidazione a partire dal gennaio 2013.
Fino a quando non sarà approvata la modifica, però, la legge vigente è quella (oggetto di numerose polemiche) approvata il 27 luglio. Sarebbero già una ventina gli ex consiglieri regionali che hanno presentato istanza per ottenere la loro liquidazione: primi all’arrivo sarebbero l’ex presidente del consiglio regionale Mario Loizzo e l’ex assessore all’agricoltura Leo Di Gioia (quello della disastrosa gestione dei PSR e dei fondi per le gelate 2018). La richiesta fatta ora, in vigenza della legge che contiene l’effetto retroattivo, potrebbe legittimarli ad ottenere i denari che, ora come ora, gli spettano. Certo il percorso non sarebbe semplice ma un ricorso al giudizio amministrativo e la successiva richiesta alla Regione di riconoscere un debito fuori bilancio, magari comprensivo di interessi e spese legali fino a far lievitare ulteriormente il costo di questo privilegio, non è così peregrina. Sarebbe solo il patetico finale di una vicenda che, non costasse milioni di euro alle tasche dei cittadini, potrebbe qualificarsi semplicemente come cabarettistica. Fosse cabaret, la compagnia teatrale vedrebbe coinvolti tutti i capogruppo da destra a sinistra e il ruolo di capocomico spetterebbe di diritto alla rappresentante dei 5 stelle Grazia di Bari che ancora domenica sera confermava la posizione dichiarata dopo aver approvato la scandalosa legge: “siamo per l’abrogazione”. Ma la notte porta consiglio e lunedì aveva cambiato idea: si è espressa, insieme alla compagnia dei capigruppo, per la modifica della legge e non per la cancellazione.