C’è una volta. Cominciano così le belle favole. In questa occasione, però, il “c’era una volta” è riferito ad una struttura che un tempo rappresentava un fiore all’occhiello per Foggia e che oggi invece tratteggia una delle pagine di assoluto degrado della città. Piazzale Vittorio Veneto, sullo sfondo quello che resta dello storico Cineteatro Ariston. Da fulgido simbolo culturale del Quartiere Ferrovia a tugurio abbandonato, trasformato in orinatoio e riparo per i senza fissa dimora. Una struttura costruita nel lontano 1930 dalle Ferrovie dello Stato, poi ricostruito dopo i bombardamenti del 1943. Novecento posti a sedere e per decenni punto di riferimento culturale della città di Foggia. Sul palco del Cineteatro Ariston si sono esibiti artisti come Totò, Domenico Modugno e Claudio Villa. Un autentico gioiello di duemiladuecento metri quadri tuttora di proprietà delle Ferrovie dello Stato. Di quell’importante pezzo di argenteria foggiana, oggi quello che resta è urina seiminata sotto i portici, pareti e vetrine imbrattate, sporcizia, degrado, odori nauseabondi e incuria, tra il menefreghismo generale e qualche cartello che evidenzia la messa in vendita dell’immobile. C’è chi suggerisce di ridare vita a quella struttura, trasformandola in un centro per studenti . E’ il caso della community “Difendiamo il Quartiere Ferrovia”. Nel frattempo ecco una delle pagine più tristi di una città incapace di difendere i suoi simboli, in una zona, peraltro, dove se potesse scapperebbe anche la simbolica statua dell’omino viaggiatore, che dà le spalle alla stazione ferroviaria.
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