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30 anni fa Falcone e Borsellino morivano per mano della mafia, Andria istituisce il Festival della Legalità il 23 maggio

Alle 17.57 del 23 maggio 1992 l’esplosione sull’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci, consegnò all’immortalità Giovanni Falcone, sua moglie Francesca e i tre uomini della loro scorta. Un momento di rottura della storia italiana e della lotta alla mafia, un fatto di sangue che rappresentò un punto di non ritorno. Il 19 luglio la criminalità organizzata tolse la vita anche a Paolo Borsellino e ad altri 5 uomini dello Stato, simboli mai dimenticati della lotta alla mafia. 30 anni dopo l’Italia continua a ricordare quegli attentati. Anche la città di Andria farà la sua parte con il Festival della Legalità, istituito di concerto con Prefettura Bat e Questura. In programma una serie di appuntamenti tra il 23 ed il 24 maggio. Protagonisti saranno i giovani con il coinvolgimento delle scuole “Falcone” e “Borsellino” del circolo “Rosmini”. E poi ancora un momento comunitario nell’oratorio Salesiano.

Sempre lunedì 23 maggio i sindaci di tutta Italia alle 17.57 osserveranno un minuto di silenzio con la fascia tricolore, iniziativa dell’Anci. La cittadinanza, invece, è invitata a stendere un lenzuolo bianco dai propri balconi.

Il Festival della Legalità di Andria si chiuderà il 24 maggio presso la Biblioteca Comunale per la presentazione del libro di Angelo Jannone, andriese, tra le ultime persone che hanno vissuto da vicino Giovanni Falcone prima dell’attentato. Sarà l’occasione per ascoltare la sua testimonianza e il racconto della figura del magistrato scomparso nella strage di Capaci 23 maggio del 92’.

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