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ANDRIA | Case del noi ed Empori solidali: sabato scorso formazione ad Andria per 22 Misericordie del centrosud

Si intitola Hope il nuovo progetto nazionale delle Misericordie d’Italia, un progetto che si sta dipanando sui territori in tutta la penisola e che punta a creare un contenitore sempre più professionale ed organizzato, per i tantissimi servizi offerti dai volontari giallociano sui territori.

«Queste iniziative sono nate da una evoluzione di quello che già si fa grazie ad Area Emergenza Nazionale – spiega il Presidente delle Misericordie di Puglia Gianfranco Gilardi – Incrementeremo le nostre attività con una formazione specifica e risorse specifiche in modo tale da poter garantire ancora una migliore gestione ed attività verso chi soffre».

Sabato è stata giornata intera di formazione. Oltre 200 i volontari arrivati a Roma, Milano, Pistoia ed Andria per assistere alla prima sessione in presenza della formazione base di questo nuovo progetto , ed in particolare di quelle che saranno le cosiddette “Case del Noi”, grazie anche all’intervento della formatrice nazionale Nora Ronchi. 22 le sedi di Misericordia, in particolare, giunte nella città federiciana con volontari provenienti da Calabria, Campania, Basilicata, Molise e Puglia. Le 22 sedi saranno le prime ad attivare le “Case del Noi”. In tutta Italia, poi, saranno attivati anche 31 empori solidali e tra questi ci sarà anche quello nella sede di via Vecchia Barletta ad Andria.

«Case del Noi fanno riferimento ad una casa in senso di accoglienza e cioè quello che rappresenta sul territorio ogni sede delle Misericordie – ci dice Rosanna Schiraldi referente Puglia del progetto – Del noi perché si va oltre le individualità, ci si apre al prossimo e si è pronti ad accoglierlo».

Accedere alle Case del Noi sarà facilissimo per la comunità con sportelli dedicati ed una serie di servizi di supporto che andranno incontro ad alcune necessità della popolazione.  «Le Misericordie verranno formate seguendo le direttive che vengono date dal progetto nazionale che viene finanziato dall’avviso 3 del 2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – conclude Rosanna Schiraldi – I volontari verranno correttamente formati ed individueranno delle attività sul territorio da svolgere al fine di offrire agli utenti finali dei servizi che possano migliorare la propria condizione di disagio. Si parla di disagio economico ma soprattutto di disagio sociale».

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