Andria è la 15^ città più inquinata d’Italia. Più di Roma, meno solo di metropoli come Milano, Torino e altri centri abitati a forte valenza industriale. È quanto riporta la ricerca pubblicata da Ener2crowd, piattaforma d’investimento in progetti completamente eco-sostenibili, che rappresenta una preoccupante conferma, non certo una sorpresa, per la città federiciana: si respira male e non da oggi, da anni. Il report odierno è solo l’ultimo in ordine di tempo a denunciare la cattiva qualità dell’aria.
La classifica Ener2crowd, stilata con il supporto della IA che ha estratto i dati relativi all’inquinamento dai differenti dataset regionali, è basata su tre valori chiave: il PM10, il PM2,5 e l’NO2.
Prima si è preso in considerazione il peggior dato di ciascuno di questi tre fattori per ogni anno dell’ultimo quinquennio 2020-2024. Poi si è fatta una media quinquennale di ognuno di questi valori. Infine si sono sommate le tre medie così ottenute e le si è rapportate al valore 100. Andria ha ottenuto 67.5/100.
La 15^ posizione ottenuta in tutta Italia deve far riflettere. Negli anni passati Arpa Puglia ha giustificato i negativi dati relativi alla qualità dell’aria con il fatto che la centralina di rilevazione fosse posizionata in via Vaccina, ovvero all’interno del grande cantiere di interramento ferroviario. Che oggi si avvia a conclusione e che, dunque, non rappresenta più un elemento così impattante. Eppure, i documenti ufficiali Arpa inerenti il primo semestre 2025, liberamente consultabili, indicano che la situazione non migliora: per esempio, sono già 13, in questo periodo, i superamenti del valore soglia imposto per legge del PM10. Anche quando tali valori non vengono superati, però, il livello di presenza degli inquinanti resta elevato.
La questione non può più essere ignorata. Non perché i report e le ricerche che condannano la città federiciana aumentano a vista d’occhio, ma perché ne va del benessere fisico di ogni cittadino.



