È un tipo di tumore rarissimo e molto aggressivo, che nella stragrande maggioranza dei casi, purtroppo, porta alla morte. Ad esserne affetto, un ragazzino della provincia di Bari, che tuttavia, grazie al tempestivo intervento dei medici, e dopo una lunga e complicata operazione chirurgica, adesso avrà buone possibilità di guarire. È la storia a lieto fine che arriva dal Policlinico di Bari, dove è stato diagnosticato e trattato il primo caso pediatrico in Italia di “carcinoma di Nut”.
Il paziente, un 13enne barese, presentava una evidente tumefazione della parete toracica a sinistra. Dopo una accurata caratterizzazione istologico-molecolare, cui si è giunti anche grazie alla collaborazione con l’ospedale “Bambin Gesù” di Roma, il piccolo è stato sottoposto ad un intervento multidisciplinare, della durata di circa 10 ore.
In sala operatoria, le equipe sanitarie di Chirurgia toracica e Chirurgia plastica sono riuscite nel difficile intento di asportare in maniera ampia e microscopicamente radicale la neoplasia. La parete toracica è stata quindi ricostruita con protesi in titanio ed un lembo miocutaneo microchirurgico.
In seguito, il ragazzino è stato sottoposto ad un particolare trattamento con una sofisticata tecnica radioterapica, per poi passare ad una terapia chemio-immunoterapica intensiva.
L’intero programma di cure è stato coordinato dai medici dell’Unità Operativa di Oncoematologia pediatrica e condiviso dai colleghi di un rinomato istituto per la cura dei tumori con sede a Boston, negli Stati Uniti.
La collaborazione con il centro americano si è rivelata di fondamentale importanza nell’individuare la strategia di cura per il piccolo paziente. I medici dell’istituto sono stati i primi, infatti, ad identificare questo rarissimo tipo di tumore, una decina di anni fa, nonché i primi ad elaborare una strategia di trattamento.
Grazie a questo gioco di squadra, fanno sapere dal Policlinico di Bari, il piccolo sta molto meglio ed ha ottime probabilità di sconfiggere definitivamente il male che lo ha colpito.