La protesta dei trattoristi che da giorni scuote l’Italia arriva anche nella città di Barletta: gli agricoltori locali si uniscono ai coltivatori giunti da Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia. I presìdi sono due: uno sulla litoranea di Ponente, dove sono stati parcheggiati i mezzi, l’altro davanti alla Prefettura. Chiedono di essere ascoltati dalle istituzioni e che la loro voce giunga sino a Bruxelles, dove vengono decise ed attuate le politiche di sostegno al comparto agroalimentare. Insufficenti – dicono a Barletta – per contrastare la concorrenza sleale, effettuare un serio controllo sui prodotti di importazione estera, impedire la diffusione di cibi sintetici e tutelare il made in Italy.
INTERVISTE AD AGRICOLTORI
Il più piccolo di questi trattori costa oggi 60mila euro e i pezzi di ricambio, anche quelli in plastica, vengono venduti a prezzi da capogiro. Con i ricavi ridotti ai minimi termini a causa delle speculazioni del mercato, diventa insostenibile continuare a lavorare la terra come in passato.
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