Una giornata per ricordare. Una ferita che, a venticinque anni di distanza, è ancora viva nei cuori di chi ha conosciuto Tommaso Capossele, agente Scelto della Polizia di Stato, morto a soli 30 anni a causa di un incidente avvenuto l’8 luglio del 2000, mentre era in servizio sull’autostrada A14, tra Barletta e Bari. Era intervenuto con la sua pattuglia per effettuare dei rilievi in seguito a un sinistro stradale quando un’autovettura lo travolse in pieno. Tommaso lottò tra la vita e la morte per due giorni, prima di spegnersi all’ospedale di Andria. Questa mattina al cimitero di Barletta si è tenuta una cerimonia commemorativa per il 25° anniversario della sua scomparsa alla presenza del Questore Alfredo Fabbrocini, dei rappresentanti delle istituzioni, di familiari, amici e colleghi. La comunità di Barletta e la Polizia di Stato non hanno mai dimenticato il suo sacrificio ricordando con lui tutti gli uomini e le donne in divisa che rischiano ogni giorno la propria vita per la sicurezza e il bene comune.
INTERVISTA AD ALFREDO FABBROCINI (QUESTORE BAT)
Tommaso Capossele lasciò moglie e due figli piccoli ma soprattutto un vuoto incolmabile che in questi 25 anni si è trasformato in memoria e testimonianza.
INTERVISTA A FILOMENA LAMACCHIA (MOGLIE DI TOMMASO CAPOSSELE)
La Polizia era per Tommaso una seconda casa, una comunità che in questi 25 anni non ha mai fatto mancare il suo sostegno, come testimonia il murale realizzato a Trani in sua memoria
INTERVISTA AD ANTONIO CAPOSSELE (FRATELLO DI TOMMASO CAPOSSELE)



