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Barletta, spiragli per i lavoratori della Vingi Shoes: la produzione continua ma il futuro rimane un’incognita

L’azienda non verrà dismessa nè i macchinari saranno ceduti ma cosa accadrà dopo il 31 marzo 2025, quando terminerà il periodo di cassa integrazione, rimane tutto da decifrare. Il quadro resta in chiaroscuro ma si aprono quanto meno delle prospettive a breve termine per i 120 lavoratori della Vingi Shoes, azienda barlettana leader nella produzione di stivali invernali, preoccupati per il loro futuro occupazionale dopo la vendita dello stabilimento e l’annuncio del trasferimento della produzione in altro capannone di più ridotte dimensioni preso in affitto. Al tavolo di crisi in Regione per discutere della vertenza con tutte le parti in causa è seguito l’incontro a Barletta, nella sede della Polizia Municipale, con i rappresentanti istuzionali del territorio, lavoratori e sindacati. L’obiettivo – dicono dall’azienda – è di riprendere le commesse lasciate in sospeso dopo l’interruzione della produzione e riconquistare nel tempo la fiducia di banche, clienti e fornitori.  

INTERVISTA A GENNARO CEFOLA (LEGALE VINGI SHOES)

Accettata sul tavolo di crisi la proposta del sindaco Cannito di chiedere al nuovo acquirente dello stabilimento di poter proseguire in quella sede la produzione aziendale dietro la corresponsione di un fitto da parte della Vingi Shoes per evitare il trasferimento di manodopera e macchinari

INTERVISTA A MINO CANNITO (SINDACO DI BARLETTA)

Scongiurata la perdita della cassa integrazione, i lavoratori sospenderanno lo sciopero che andava avanti da dieci giorni e riprenderanno la produzione in attesa che a dicembre l’azienda presenti i dettagli di un nuovo piano industriale

INTERVISTA A PIETRO FIORELLA (SEGRETARIO GENERALE FILCTEM CGIL FOGGIA-BAT)

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