Cronaca

Crac Casa Divina Provvidenza di Bisceglie: nel processo-stralcio tre assoluzioni “perchè il fatto non sussiste”

La Corte di Appello di Bari ha assolto “perché il fatto non sussiste” i tre imputati nel processo-stralcio con rito abbreviato per il crac, da 500 milioni di euro, della vecchia gestione della casa di cura ‘Casa Divina Provvidenza di Bisceglie’. In particolare i giudici hanno ritenuto insussistente l’accusa di concorso in bancarotta preferenziale contestata dalla Procura di Trani all’allora rappresentante sindacale aziendale dell’ente Michele Perrone, all’ex consulente fiscale della Casa Divina Provvidenza, Antonio Damascelli e all’imprenditore Luciano Di Vincenzo, amministratore di Ambrosia Technologies, società che forniva i pasti ai degenti della struttura.

I tre in primo grado, nell’ottobre 2018, erano stati condannati a pene comprese tra 1 e 2 anni di reclusione e al risarcimento dei danni in favore della Congregazione Ancelle Divina Provvidenza. Nei confronti di altri 11 imputati, tra i quali l’ex senatore di Forza Italia Antonio Azzollini, condannati in primo grado con rito ordinario, pende tuttora il processo d’appello.

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