Tra i sette terroristi rossi arrestati in Francia c’è Sergio Tornaghi, uno degli uomini del commando che uccise Francesco Di Cataldo il barlettano, maresciallo di Polizia Penitenziaria, ucciso il 20 aprile del 1978 a Milano mentre si recava a lavoro nel carcere di San Vittore di cui era vicedirettore. Lo uccisero sparandogli alle spalle 7 colpi di pistola, due dei quali lo colpirono alla testa. Due persone a volto scoperto lo raggiunsero mentre camminava per strada per andare a prendere il filobus che lo avrebbe condotto nel centro di Milano.
Altre due persone erano a bordo dell’auto con cui i terroristi si diedero alla fuga. Dopo 43 anni è stato arrestato uno degli assassini di Francesco Di Cataldo il cui omicidio avvenne nella fase più acuta dello scontro tra i terroristi rossi e lo Stato: un mese prima era stato rapito Aldo Moro.
Classe 1926, marito di Violante, padre degli adolescenti Alberto e Paola, Nonostante avesse ricevuto diverse minacce a partire dalla metà degli anni Settanta, e nonostante le sue richieste, a Di Cataldo non fu mai assegnata una scorta. Tornaghi oggi ha invece 63 anni è condannato all’ergastolo e il mandato di cattura internazionale che lo riguarda sarebbe scaduto nel 2023. ha vissuto protetto in Francia la sua vita dall’epoca di Mitterand.
“Finalmente è stata fatta giustizia per zio Francesco, ma la mente, inevitabilmente, è tornata a quei giorni terribili”. È il ricordo di Sabino Di Cataldo, nipote di Francesco, presidente del consiglio comunale di Barletta. Avevo 18 anni, frequentavo il quinto anno dell’Istituto professionale e andai a Milano per i funerali di zio Francesco. Quella giornata segnò tutta la nostra famiglia: la camera ardente fu allestita nel carcere di San Vittore. Lo stesso istituto penitenziario che, due anni fa, è stato intitolato proprio a Francesco Di Cataldo”.
A Barletta una lapide in via XX Settembre è posta nel luogo che fu la sua abitazione in gioventù.