Attualità

Bitonto, confronto in teatro sulla vicenda ambientale dell’ex Ilva di Taranto. Il magistrato che dispose i risarcimenti: “Strumenti giuridici inadeguati per la tutela della salute”

La sfida per coniugare il diritto al lavoro e la tutela della salute raccontata da amministratori e magistrati attraverso l’esperienza dell’ex Ilva di Taranto. Sul palco del Teatro Traetta di Bitonto si parla di inquinamento legato anche alla produzione industriale e delle misure adottate negli anni per ridurne l’impatto sulla popolazione. Uno degli appuntamenti del Festival “Il diritto in piazza” promosso dal centro studi “Sapere Aude”, quest’anno concentrato sui temi ambientali, ha visto confrontarsi, medici, associazioni del territorio, amministratori della città di Taranto e il giudice del Tribunale Civile del capoluogo ionico, Raffaele Viglione. Per il magistrato che condannò gli ex proprietari dell’Ilva e il direttore dello stabilimento siderurugico a risarcire per oltre 12 milioni di euro il Comune di Taranto per i danni che la grande fabbrica di acciaio avrebbe provocato alla città tra il 1995 e il 2014, gli strumenti giuridici a tutela della salute pubblica – quando minacciata dall’inquinamento industriale – sono ancora insufficienti.

INTERVISTA A RAFFAELE VIGLIONE (MAGISTRATO TRIBUNALE CIVILE DI TARANTO)

La battaglia per coniugare produzione industriale e tutela della salute impegna da anni il Comune di Taranto, che spera nei prossimi mesi di raggiungere un’intesa con la nuova proprietà delle Acciaierie.

INTERVISTA A PAOLO CASTRONOVI (PRESIDENTE COMMISSIONE “AMBIENTE” TARANTO)

L’appello agli amministratori locali perché mettano in campo politiche per un reale sviluppo sostenibile del territorio arriva anche dall’associazione “Fare Verde”    

INTERVISTA A SAVINO GAMBATESA (PRESIDENTE NAZIONALE “FARE VERDE”)

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