Se la Puglia non ci considera, allora è giusto prendere strade alternative. Magari aderendo al Molise attraverso un referendum. E’ il ragionamento che suona molto più che come una semplice provocazione del sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, stanco di quelli che sono continui appelli puntualmente caduti nel vuoto.
Coscia si sente tradito e mortificato dal provvedimento della Puglia relativo al dimensionamento scolastico, con l’avvenuta soppressione dell’ormai ex Istituto dei Monti Dauni della vicina Celenza Valfortore. Una decisione che sposta le scuole a 35 chilometri di distanza e a 40 minuti di auto dal piccolo comune dei Monti Dauni. Eppure lo studio dovrebbe essere un diritto per tutti, anche per gli abitanti di Carlantino. Una decisione che è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, inducendo lo stesso primo cittadino a pensare di indire un quesito referendario per l’annessione alla provincia di Campobasso, staccandosi da una Puglia nella quale la sua comunità pare non riconoscersi più. Il potenziale passaggio per il Molise rappresenterebbe peraltro anche la ghiotta occasione di approvvigionarsi delle risorse idriche della Diga di Occhito. Più che un’idea, visto che come ammette lo stesso primo cittadino di Carlantino le interlocuzioni sono già cominciate e non riguarderebbero solo il Comune che amministra ma anche qualche altro limitrofo.
INTERVISTA:
Graziano Coscia (Sindaco di Carlantino)