La domanda campeggia, inequivocabile, sullo striscione apposto nottetempo tra sabato e domenica a Bisceglie sul lato del Teatro Garibaldi che si affaccia su piazza Margherita. Ai suoi piedi, un furgoncino celeste trasformato in palco estemporaneo per raccogliere gli interventi di artisti, direttori di alcuni teatri comunali di Puglia e, più in generale, operatori culturali della regione. E’ un interrogativo senza confine e senza tempo: il teatro è di per sé una domanda, un’opportunità per tenere accesi i riflettori sull’argomento, come nel caso di una struttura, il “Garibaldi” appunto, chiusa da oltre 6 anni.
Rilanciano con forza la loro visione di teatro, artisti e operatori, soffermandosi sulla centralità di temi come la partecipazione, la relazione con il pubblico, la battaglia contro l’oblio e l’indifferenza delle amministrazioni.
E’ un commiato agrodolce quello del Sistema Garibaldi, chiamato a liberare nelle scorse settimane l’ultimo presidio cittadino rappresentato da sQuola Garibaldi, lo spazio all’interno dell’istituto scolastico di Salnitro utilizzato per diversi anni per attività di laboratorio e iniziative dedicate ai più piccoli. L’intervista a Bruno Soriato (Compagnia Kuziba – Sistema Garibaldi).