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Chiude il punto nascita di Bisceglie per mancanza di ginecologi, Angarano: “Ne chiederemo la riapertura”

Il punto nascita dell’ospedale di Bisceglie non è più operativo. Da quando, a inizio anno, il nosocomio è stato trasformato in presidio dedicato esclusivamente ai pazienti covid, venivano assistite solo partorienti positive al virus. Ma ora è tornato nuovamente tutto fermo e a Bisceglie non è più possibile nascere. Molto semplicemente perché non c’è più personale a disposizione. Si è infatti interrotta, per ragioni organizzative, la collaborazione con i ginecologi che dai presidi di Barletta e Andria prestavano servizio all’ospedale di Bisceglie. Senza il loro supporto, il punto nascita del “Vittorio Emanuele II” non può più essere attivo. E non potrà diventarlo anche una volta che l’ospedale smetterà le sue funzioni di presidio covid. La pressione della pandemia si va infatti gradualmente alleggerendo: i pazienti colpiti dal virus ricoverati al “Vittorio Emanuele II” sono 68 (di cui 5 in terapia intensiva), in calo dunque rispetto agli oltre 80 delle scorse settimane. La provincia Bat, in particolare, sta registrando una decisa flessione dei numeri legati alla pandemia con i valori di incidenza e trasmissibilità più bassi in Puglia. Tra marzo e aprile l’ospedale di Bisceglie potrebbe, dunque, tornare ad una situazione di normalità ma senza più il suo punto nascita. La vicenda è diventata anche oggetto di discussione politica. Incalzato dalle opposizioni, il sindaco Angarano ha sottolineato la necessità di riaccendere l’attenzione sul punto nascite del “Vittorio Emanuele II”, che a suo dire non può essere chiuso perché al servizio di un territorio di circa 200mila abitanti che copre le città di Trani, Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, oltre a Bisceglie. Per la permanenza del punto nascita occorre, però, un volume di attività sempre superiore allo standard minimo dei 500 parti l’anno. Ed il fatto che la Bat si presenti come la provincia con il più alto tasso di denatalità in Italia non depone a favore della riapertura. La nuova direzione strategica della Asl Bat monitorerà la situazione nei prossimi giorni per verificare se esistano o meno i presupposti per tornare a nascere anche a Bisceglie.

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