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Coldiretti Puglia: “Chiude oggi la Diga di Occhito, si apre scenario critico per la Capitanata”

La Diga di Occhito, il più grande invaso artificiale della Capitanata, chiude definitivamente oggi con il rilascio degli ultimi 2 milioni di metri cubi d’acqua ancora disponibili ad uso irriguo. Contestualmente anche il nodo idraulico di Finocchito sarà chiuso nelle prossime ore per garantire l’acqua che resta all’uso potabile. A darne notizia è Coldiretti Puglia.

“Si apre così uno scenario critico, per il rischio che alcuni campi di pomodoro non arrivino a fine produzione, ma a saltare saranno anche i trapianti di ortaggi e verdure che vengono messi a dimora in questo periodo dell’anno per il consumo in autunno e in inverno, perché senza acqua le piantine non avrebbero alcuna garanzia di sopravvivenza”, sottolinea con preoccupazione Mario de Matteo, vicepresidente Coldiretti Puglia.

Intanto, c’è anche “un razionamento di acqua fornita dalle autobotti, con il carico attivo solo in alcune fasce orarie, con il pericolo che gli animali nelle stalle non abbiano più acqua per abbeverarsi”, aggiunge Coldiretti.

Serve insomma una scossa sulla gestione dell’acqua in Puglia, dove i campi e le stalle sono stretti appunto nella morsa dell’emergenza siccità, a partire dalla mancanza delle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Lo stesso vale per le opere irrigue, molte delle quali risultato incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale.

Per Coldiretti Puglia si deve andare anche oltre l’emergenza, perché a causa delle reti “colabrodo” va perso un litro di acqua su 2: uno spreco che non ci si può permettere, dall’efficientamento delle reti di adduzione e scolo al completamento di impianti incompiuti, dalla manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali al rinnovo degli accordi con le Regioni Basilicata e Molise, dall’ampliamento e messa a regime di impianti idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale alla questione annosa dei consorzi di bonifica commissariati.

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