Una storia con radici negli anni ’70, nata nel territorio di Gioia del Colle. Un lavoro a trazione familiare partito come un hobby e che oggi, con un nuovo progetto – innovativo – rilanciato nel 2020, sta portando risultati straordinari. Parliamo di Tenute Bradascio, realtà pugliese presente all’ultima edizione del Vinitaly di Verona, occasione giusta per presentare i propri prodotti che portano con sé storia e tradizione, a partire dal sito della tenuta, immersa nell’area rocciosa del Parco Archeologico di Monte Sannace. Attorno al 1400 era luogo di scambio dei cavalli, all’epoca della Repubblica Marinara di Venezia.
E poi sono arrivati i vini, inizialmente condivisi in famiglia in occasione delle feste o in momenti di ritrovo. Ben presto, però, è arrivato il desiderio di farli conoscere a più persone, senza tralasciare la storia. In questo caso, quella della civiltà dei Peuceti che abitava quella zona a partire dal 7° secolo a.C.
La linea Le Graie, con solo mille bottiglie prodotte, rappresenta il fiore all’occhiello di Tenute Bradascio. L’etichetta richiama la figura dei Gorgoni e in particolare un elemento architettonico ritrovato a Monte Sannace e custodito nel museo del parco. Ma Tenute Bradascio è anche racconto di cultura popolare come il palio delle botti di Gioia del Colle, una gara che prevede il rotolamento delle botti da vino. L’ultima edizione è stata vinta proprio da Tenuta Bradascio.