Una ferita sempre aperta e che mai si rimarginerà. 9 anni dopo i famigliari delle vittime del disastro ferroviario si sono dati appuntamento al chilometro 51 dei binari tra Corato e Andria, nel punto esatto dove i due treni si scontrarono ponendo fine alla vite di 23 persone, viaggiatori ignari di un destino terribile. Genitori, parenti e amici da quel 12 luglio 2016 si sostengono a vicenda cercando di trovare la forza di andare avanti.
Sullo sfondo, le dinamiche del processo d’appello attualmente in corso dopo le sentenze in primo grado che hanno condannato capostazione di Andria e capotreno, e assolto gli altri 14 imputati tra cui i vertici di Ferrotramviaria.
Il desiderio delle famiglie è che i loro cari non diventino vittime di stragi di “serie B”.



