Centinaia di persone in piazza Giordano, nel cuore di Foggia, per dire no alla violenza sulle donne. E, soprattutto, per ricordare , attraverso un presidio ribattezzato come rumoroso, Hayat Fatimi, l’ultima vittima di femminicidio, uccisa a coltellate a Foggia nella notte tra il 6 e il 7 agosto scorsi, a pochi passi da casa, un appartamento a pianoterra dei quartieri settecenteschi, presumibilmente dal suo ex compagno, lo stesso che aveva denunciato. Gente comune ma anche movimenti e associazioni per dire basta ad una escalation che è evidenziata nel dramma dei numeri.
Hayat Fatimi aveva 47 anni, lavorava come cuoca in un ristorante della città. A Foggia aveva deciso di mettere le radici, si era ben integrata. Quella relazione chiusa con un suo connazionale aveva però avviato il suo incubo: minacciata e pedinata, aveva deciso di chiedere aiuto ed era stata presa in carico dal centro antiviolenza Telefono Donna. Nei confronti dell’uomo, in seguito alle denunce, fu disposto il divieto di avvicinamento con obbligo del braccialetto elettronico. Non è bastato per evitare la tragedia. In piazza sono scese anche le istituzioni comunali.
INTERVISTE:
Alice Russo – Collettivo Koll.ERA – San Giovanni Rotondo
Maria Aida Episcopo – Sindaca di Foggia



