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Foggia, la Regione li sostiene, il Comune li vieta: niente falò dell’Immacolata, ritenuti pericolosi e spesso illegali. Accantonato il tradizionale rito

Tradizionali falò vietati da un’ordinanza comunale che sta facendo discutere a Foggia. Quello che è il rito con il quale si celebra da sempre la festa dell’Immacolata, ovvero le cosiddette “fanoje”, diventa, per chi dovesse trasgredire all’ordinanza del Comune di Foggia, un divieto da punire con l’applicazione delle sanzioni amministrative e del Regolamento di Polizia Urbana in materia di Pubblica Sicurezza. L’ordinanza, in vigore fino alla mezzanotte dell’8 dicembre, a quanto pare ha sortito effetti: stamane in città non vi era traccia di legna, anche nei quartieri periferici, dove la tradizione è maggiormente sentita. Tuttavia il divieto divide e fa discutere, anche perchè in netta controtendenza con l’attivazione di bandi specifici della Regione Puglia relativamente alla valorizzazione dei riti e delle tradizioni legati al fuoco come appunto gli stessi falò. Se la Regione, insomma, incoraggia e finanzia i falò, il Comune di Foggia vieta. Da Palazzo di Città, tuttavia, spiegano che ciò si rende necessario per riportare la tradizione all’interno di un perimetro di legalità e di sicurezza, visto che in passato in diversi quartieri è stato bruciato di tutto, persino sostanze tossiche. In più, è accaduto un anno fa, non sono mancati disordini, come la guerriglia urbana che si scatenò in via Imperiale. Qualcosa potrebbe tuttavia cambiare tra un anno: dal Comune hanno fatto sapere di essere intenzionati e regolamentare la festa attraverso l’elaborazione di piani di sicurezza. La sindaca Episcopo ha invitato, in tal senso, la cittadinanza a presentare proposte.

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