Aver perso Dea poco più che 15enne ha provocato un tremendo dolore ma anche una reazione e cioè quella di voler trasferire il dramma dell’esperienza, il monito ma soprattutto la certezza dell’ascolto. E’ quanto raccontato da Mirna Mastronardi la mamma della ragazza adolescente della vicina Pisticci in Basilicata che è probabilmente una delle vittime, sempre più crescenti, di un uso spesso non consapevole da parte dei giovani dei social network.
La storia di Dea raccontata con grande passione e trasporto emotivo davanti ad una platea attenta e silenziosa all’interno dell’istituto “Ettore Carafa” di Andria, è la storia purtroppo di tanti giovani sempre più social ma anche sempre meno connessi con la realtà.
La scuola in questo senso ha un ruolo sempre più importante assieme alle famiglie, alle forze dell’ordine come la Questura BAT presente all’incontro, ed alle istituzioni che stanno cercando di costruire percorsi per contrastare, non senza difficoltà, i pericoli connessi ad un uso scorretto dei social che possono trasformarsi poi in tragedie come quella di Dea.