Il progetto di realizzazione di un impianto di trattamento del percolato a Trani, in località Puro Vecchio, è tornato al centro del dibattito cittadino in occasione dell’incontro organizzato nella sede della Croce Bianca dal movimento civico articolo 97. Tecnici e amministratori comunali si sono confrontati sui possibili vantaggi derivanti dalla creazione dell’impianto ma anche e soprattutto sull’impatto ambientale che avrà sul territorio. Il percolato che si forma in discarica è un liquido che trae origine dall’infiltrazione dell’acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione dei rifiuti stessi. Essendo una sostanza altamente inquinante è necessario che venga destinata ad un trattamento specifico. Ed è qui che si inseriscono i dubbi sollevati da più parti durante l’incontro. Da dove arriverebbe il percolato oltre a quello prodotto dalla discarica di Puro Vecchio attualmente chiusa, quanti camion giungerebbero da fuori città per il trasporto del percolato e, dal punto di vista tecnico, quale sarebbe il volume dei fanghi e dei concentrati prodotti dal trattamento e quali costi avrebbe il loro smaltimento. Chiarimenti sono stati chiesti anche sul personale necessario alla conduzione dell’impianto
DICHIARAZIONE DI RAFFAELE COVELLI (SEGRETARIO MOVIMENTO “ARTICOLO 97”)
“Ai vantaggi ambientali collegati al trattamento del percolato in discarica si aggiungerebbero i benefici dal punto di vista economico ed occupazionale” dicono dall’amministrazione comunale. L’assessore all’Ambiente Pierluigi Colangelo ha anche spiegato la necessità di riattivare la discarica chiusa dal 2014.
DICHIARAZIONE DI PIERLUIGI COLANGELO (ASSESSORE ALL’AMBIENTE TRANI)