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Importazione di olio dalla Tunisia senza dazi, Spagnoletti Zeuli: “A questo punto estirpiamo gli ulivi e piantiamo altro”

I problemi per l’olivicoltura di qualità pugliese cominciano a diventare insormontabili. E la provocazione non può che essere quella di chiedere alle istituzioni il taglio degli ulivi mai fino in fondo considerati un vero presidio fondamentale per l’ambiente.

A lanciare un nuovo allarme è stata Coldiretti Puglia ieri ma a far da eco c’è anche la voce autorevole del Conte Spagnoletti Zeuli. La meravigliosa distesa di ulivi nelle campagne andriesi della borgata di Montegrosso rischia di essere non più un valore aggiunto di un luogo essenziale per l’ecosostenibilità del territorio, ma anzi un problema per agricoltori ed aziende impegnate nella salvaguardia dell’oro verde di Puglia. A dare un’ulteriore mazzata alle attese di una produzione sempre più di qualità è arrivata la notizia di una importazione di 57 milioni di tonnellate di olio proveniente dalla Tunisia senza l’applicazione di dazi da parte dell’Unione Europea. Una notizia che lascia una profonda riflessione.

Sempre meno sostenibile la produzione olivicola di qualità considerando anche che già in vista della prossima stagione vi sarà un netto calo della materia prima.

Un problema che si aggiunge ai tanti altri problemi denunciati dagli imprenditori agricoli e dalle associazioni di categoria. La sicurezza nelle campagne è un tema particolarmente caro, l’aumento dei costi di produzione, la xylella ormai arrivata sino al barese ed alle porte della BAT. Rischi, paure e richieste molto chiare.

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