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La bufala del grano della Divella bloccato il Russia, l’azienda si scaglia contro le fake-news e annuncia azioni legali

“Un attacco spregevole e privo di fondamento, che danneggia la serietà e l’immagine di un marchio storico italiano”. Parole che non lasciano spazio ad equivoci quelle di Domenico Divella. Il componente del Consiglio di Amministrazione della nota azienda produttrice di pasta e biscotti, con sede a Rutigliano, con un comunicato ufficiale si scaglia contro l’ennesima post bufala che da mesi sta facendo il giro del web, e con il quale si mette in dubbio la provenienza del grano di casa Divella.

Nell’immagine diffamatoria, viene mostrato un pacco di pasta integrale della azienda, con la dicitura “100% italiano”, perché prodotta effettivamente con grano duro proveniente dall’Italia. Accanto alla foto, però, viene mostrato un articolo di giornale, in cui uno dei due amministratori delegati della società, il cavalier Vincenzo Divella, spiega che la guerra in Ucraina sta mettendo in crisi il fabbisogno italiano di grano tenero utilizzato per pasticceria, panificazione e altro ancora.

Dunque nel post oggetto della discussione, si farebbe tendenziosamente confusione tra i due tipi di grano, al solo scopo di diffamare l’azienda. “La pasta in primo piano nell’immagine è la nostra linea integrale – spiega Domenico Divella – ed è prodotta interamente con grano duro 100% italiano.” Nella discussa intervista, invece, il cavalier Vincenzo Divella mostrava preoccupazione per la questione del grano tenero, per panificazione e pasticceria, bloccato dal conflitto tra Russia e Ucraina.  

Per il resto della produzione Divella – è specificato nella nota – vengono macinate ogni anno tonnellate dei migliori grani italiani ed esteri, ad alto contenuto proteico, per produrre una pasta di alta qualità.

Un messaggio forte e chiaro quello arrivato dall’azienda, che annuncia anche l’intenzione di ricorrere alle vie legali per difendere l’immagine della storica ditta, realtà leader nel suo settore. “Ulteriori pubblicazioni del post in questione – sottolineano dalla Divella – verranno perseguite legalmente”.

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