Questo messaggio, percepito come intimidatorio, ha indotto la Virtus Molfetta a comunicare alla Lega Nazionale Dilettanti che non presenterà la squadra per la sfida di calcio in programma oggi, sabato 12 aprile, allo stadio Sant’Angelo dei Ricchi contro la Virtus Andria per la coppa Puglia di terza categoria. Un fatto grave che la Virtus Molfetta ha prontamente posto all’attenzione mediatica attraverso un comunicato. La Virtus Andria, di contro, ha risposto chiarendo che la presunta minaccia non sarebbe arrivata da un suo tesserato e che si ritiene potatrice di sani valori dello sport. È qui che la storia però assume particolare rilievo: secondo nostre fonti il vocale sarebbe riconducibile addirittura ad un consigliere comunale della maggioranza che sostiene la sindaca Giovanna Bruno. La vicenda nasce da un altro stigmatizzabile evento verificatosi a Molfetta nella partita di andata di domenica scorsa quando uno spettatore avrebbe lanciato una bottiglietta in campo colpendo al petto un dirigente della Virtus Andria, anch’egli peraltro consigliere comunale ma non più in maggioranza: Vincenzo Montrone. Quest’ultimo fatto, su cui si starebbe verificando anche la possibilità di adire vie legali, si sarebbe verificato, si legge nei comunicati che le due società si sono scambiati, al culmine di una situazione molto tesa anche in campo con l’arbitro che sarebbe stato costretto a intervenire più volte per sedare gli animi. Pur trattandosi di partite di terza categoria, la furia agonistica può giocare brutti scherzi persino nei riflessi di chi assiste alla gara. Che questi sentimenti si trascinino poi durante la settimana è ulteriormente inaccettabile e, se possibile, addirittura esecrabile se veramente l’autore del vocale ha addirittura un ruolo istituzionale: se queste sono le reazioni per una partita di calcio, a che punto si arriverebbe se lo sgambetto avvenisse su un provvedimento politico?