Tecnicamente si chiama infermiere di processo. In pratica punta ad avvicinare il più possibile parenti e pazienti che si rivolgono al Pronto Soccorso e che spesso hanno bisogno di diverse ore di trattamento prima che la diagnosi sia completa. Siamo all’interno dell’ospedale “Bonomo” di Andria che da praticamente tre giorni ha avviato questo servizio innovativo assieme al Pronto Soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie. Un mese fa l’avvio sperimentale anche al “Dimiccoli” per un progetto sposato dalla ASL BT per cercare di migliorare al massimo la comunicazione tra sanitari ed utenti.
Ed i parenti da questo punto di vista stanno gradendo questo nuovo servizio come testimoniano i dati forniti dall’azienda sanitaria locale dopo la somministrazione di diversi questionari dedicati ai parenti. Un gradimento che c’è anche tra gli operatori sanitari.
Per il “Bonomo”, ospedale vocato all’emergenza urgenza, una innovazione importante dopo i lavori al Pronto Soccorso terminati da poco e l’installazione di una serie di macchinari essenziali per accelerare al massimo le attività diagnostiche oltre ai processi di presa in carico dei pazienti come il servizio AMA con la medicina interna. Restano però gli spazi angusti del “Bonomo” e, soprattutto, la cronica difficoltà di reperire medici ed infermieri per il pronto soccorso.