Si occupano di antimafia ma sono costretti a fermare le loro attività perchè la sede in cui sono ospitati, due locali in via Scillitani, nel pieno centro di Foggia, cade a pezzi. E’ la paradossale situazione che vive l’associazione “Giovanni Panunzio”, fondata dai familiari dell’imprenditore edile foggiano ammazzato dalla mafia nel 1992. Una sede di proprietà comunale, concessa all’associazione dall’ex sindaco Landella, con contratto rinnovato in epoca commissariale. due anni fa i primi problemi alla struttura, prontamente segnalati.
Pezzi di cartongesso e intonaco su divani e scrivanie e situazione di enorme disagio per chi giornalmente ha il compito di contrastare fenomeni di illegalità in un territorio peraltro particolare. Al danno, potrebbe aggiungersi la beffa, visto che la struttura dovrebbe essere interessata da lavori di ristrutturazione attraverso fondi Pnrr per essere destinata ad altro, con l’associazione Panunzio costretta a sloggiare. Nel frattempo continuano ad arrangiarsi.
INTERVISTA:
Dimitri Lioi – Presidente Associazione Giovanni Panunzio