La preghiera ed i segni che arriveranno potranno accelerare la causa di santità del già venerabile Vescovo di Andria Mons. Giuseppe Di Donna. A ribadirlo ci ha pensato il Cardinale Semeraro giunto in città per celebrare il 70esimo anniversario dalla morte del frate trinitario che per 12 anni, tra il 1940 ed il 1952, ha guidato in uno dei momenti più difficili della storia la Diocesi di Andria.
La figura di Mons. Di Donna, resta legata a doppio filo con la città federiciana. La grande evangelizzazione in Madagascar, terra di missione, gli valse il ritorno dall’Africa per ricevere da Papa Pio XII Vescovo della Diocesi di Andria. Poi l’arrivo in città in anni bui. La seconda guerra mondiale, la carestia che ne seguì, i grandi cambiamenti post bellici, la lotta di classe, l’assassinio delle sorelle Porro. Il 2 gennaio 1952 spirò prematuramente a praticamente 50 anni ma il suo segno di vita è rimasto immutato nel tempo, di padre in figlio sino alla dichiarazione di venerabile da Papa Benedetto XVI nel 2008. Da allora, come ha spiegato ieri mattina ad Andria il Cardinale Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, in un momento di meditazione con la chiesa andriese, c’è da attendere i segni di una volontà divina che potrebbe portare ad una accelerazione nella causa di santità.
Il viaggio in città del Cardinale Semeraro non poteva che iniziare dal Centro di “Quarto di Palo” un luogo speciale per i padri trinitari che hanno in Mons. Di Donna un fratello ed anche un modello.