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Nuovo Ospedale di Andria l’errore della Regione e l’emendamento scritto dal Comitato per rimediare. Esultano le opposizioni

C’è stato un grave errore da parte della Regione Puglia rimediato grazie all’intervento del Comitato nato a supporto della costruzione del nuovo ospedale di Andria e che ha materialmente scritto l’emendamento con cui la giunta regionale ha aggiornato il piano di riordino ospedaliero riportando il nascente nosocomio a 400 posti letto. Importante anche il ruolo di denuncia da parte di Fratelli d’Italia che con l’europarlamentare Francesco Ventola e la deputata Mariangela Matera, aveva sollevato pubblicamente il problema. Essenziale anche il ruolo di pungolo dell’azione quasi quotidiana della nostra emittente che più volte ha rilanciato il problema. Ma resta il tema della realizzazione del nuovo ospedale di Andria, più volte ribattezzato dagli stessi vertici regionali come Policlinico della BAT e che tra le altre cose dovrebbe servire una fetta ben più ampia sul territorio, per cui la stessa regione però commette errori così marchiani da non crederci. E ci è voluto poi l’intervento di un Comitato, come scrivono in una nota, per predisporre l’emendamento sottoposto poi dall’attuale assessore ai trasporti Debora Ciliento, per consentire di rimediare allo stesso errore, certo con solerzia, ma con un dietrofront che pare ancora un de profundis sulla struttura che continua ad avanzare a piccoli passi ed a tornare indietro molto più rapidamente.

Lo stesso Comitato ha potuto, in questi giorni, effettuare diversi incontri con i vertici della sanità pugliese a partire dal Presidente ed Assessore ad interim Michele Emiliano per arrivare al capo dipartimento Montanaro. Tra i temi trattati c’è stato anche quello delle tempistiche considerato che ci si è dati ancora un anno di tempo per arrivare alla sistemazione del progetto presentato tre anni fa a Castel del Monte ed all’avvio dei bandi per la costruzione. Nel mentre c’è da sottoscrivere il nuovo accordo di programma con il ministero sulla base di nuove risorse. Paiono però pochi, come spiegano dal Comitato, i 186 milioni previsti considerato che la stessa somma è quella appostata per il nascente ospedale tra Molfetta e Bisceglie ma che conterrà poco più di 300 posti letto. In più altro tema affrontato è il numero di sale operatorie e la necessità di nominare un direttore sanitario di presidio per il “Bonomo”.

Di “vittoria” hanno parlato le segreterie di diversi movimenti politici di opposizione a Palazzo di Città ad Andria a partire da Fratelli d’Italia che ha sollevato con i vertici regionali, come detto, la questione qualche settimana fa. Ma al di là delle “vittorie” reali o presunte la domanda da porre resta sempre la stessa: cosa è cambiato da quel giorno di luglio di 3 anni fa quando il progetto del nuovo ospedale di Andria fu presentato in pompa magnia e sembrava cosa fatta con un polo nascente di eccellenza sanitaria sul territorio? Come mai si continua a ragionare sui numeri e sulla classificazione dell’ospedale quando sembrava invece un dato acquisito ben tre anni fa ed oggi c’è ancora bisogno di delibere per confermarlo?

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