E’ l’auspicio del Conte Spagnoletti Zeuli di Andria che oggi ha aperto la sua azienda alla firma del cosiddetto “patto etico” per l’olivicoltura italiana sottoscritto da otto associazioni che rappresentano produttori, frantoiani, trasformatori ed industriali per il secondo anno consecutivo. Obiettivo è quello di una collaborazione concreta ed attenta per valorizzare la straordinaria qualità dell’olio extravergine d’oliva italiano tenendo ben in evidenza prezzo e redditività giusti ed equi per ogni singolo anello della filiera olivicola.
L’intesa, così come avvenne nel 2023, mette insieme CIA Agricoltori Italiani di Puglia, Italia Olivicola, AIFO (Associazione Italiana Frantoiani Oleari), Consorzio Oliveti d’Italia, FOI (Filiera Olivicolo Olearia Italiana), FIOQ (Frantoiani Italiani Olio di Qualità), UNAPOL (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), ASSITOL (Associazione Italiana dell’Industria Olearia). Associazioni e organizzazioni firmatarie del patto, fanno leva su “un gioco di squadra, per respingere ogni tentativo di speculazione al ribasso sul prezzo di mercato, difendendo l’eccellente produzione pugliese che, nella campagna olivicola 2024-2025, a fronte di un calo quantitativo dovuto a una devastante siccità, si caratterizza per valori qualitativi eccellenti.
I chiari riferimenti sono all’arrivo nel porto di Bari di grossi quantitativi di olio proveniente da Grecia e Marocco. Una situazione che se non chiara può indurre in errore i consumatori e creare proprio speculazioni. Ma dai produttori arriva l’allerta ad accuse generiche nei confronti di una delle zone di pregio dell’olivicoltura italiana.