Alla vigilia di un consiglio comunale, previsto per il 10 luglio prossimo, in cui si discuterà di Tangenziale Ovest o Bretella Sud ad Andria arriva la nota a firma dell’impresa Doronzo Infrastrutture inviata sia all’ente che ai singoli consiglieri che fanno parte dell’assise comunale. Nella lunga missiva si ripercorre tutta la vicenda e, soprattutto, la parte relativa al lungo iter procedurale che da oltre dieci anni caratterizza quell’intervento mai realizzato. Dalla gara d’appalto conclusasi nel 2013 ed assegnata all’impresa Doronzo per poco meno di 20 milioni di euro, sino alla procedura di VIA durata cinque anni e conclusasi nel novembre del 2018 dopo i via libera di tutti gli enti in causa ed un unico diniego e cioè quello della Soprintendenza. Spazio anche ai ricorsi delle associazioni ambientaliste e di alcuni proprietari terminati, spiegano dalla Doronzo, con un nulla di fatto.
Particolare attenzione è anche posta alla sentenza del Consiglio di Stato che ha recentemente rinviato al Consiglio Comunale l’adozione della variante urbanistica necessaria per poter iniziare l’opera. La massima assise comunale aveva infatti dato parere negativo. Un “no” ribadito anche dopo la sentenza del Consiglio di Stato e nell’evento pubblico di lunedì scorso in sala consiliare.
Proprio per questo la ditta, attraverso i suoi legali, ha scelto di scrivere la lunga nota in cui nella parte finale si parla della necessità di una «leale esecuzione del giudicato da parte del Comune che non può che consistere nell’approvazione della variante urbanistica ai fini dell’esecuzione dell’opera progettata ed appaltata». In caso di ulteriori ostacoli alla realizzazione dell’opera la Doronzo annuncia che ci sarà una richiesta di «risarcimento danni già di notevole entità, derivati dal ritardo accumulatosi per effetto dell’illegittimo diniego di variante opposto dal Comune di Andria, nonché l’accertamento delle responsabilità del caso, pure di natura personale, amministrativa non meno che penale, in capo a quanti dovessero concorrere all’adozione di atti in spregio al decisum del Giudice amministrativo».