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AttualitàPolitica

“Trasparenza e rotazioni degli incarichi esterni” mandano in frantumi la maggioranza di centrosinistra ad Andria. Rinviata la discussione sul rendiconto 2023

La tensione si tagliava con un coltello nel consiglio comunale di Andria riunito ieri per approvare il rendiconto economico 2023 e che si è invece nuovamente impantanato nella discussione sulla mozione politica presentata dai fratelli Coratella dei 5 stelle, Di Lorenzo del PD e Grumo di Azione con cui si chiede maggiore trasparenza e rotazione nella sottoscrizione dei contratti di consulenza sotto soglia, quelli inferiori a 140mila euro, e che non hanno bisogno di bandi o gare per essere affidati. La trasversalità dei sottoscrittori della proposta ha spaccato la maggioranza di centrosinistra. Una tensione che non è deflagrata platealmente anche grazie alla gestione delle tensioni e delle provocazioni tenuta dal presidente del consiglio Vurchio. A cominciare dal momento della sospensione di 5 minuti concessa e poi protratta fino ad un ora. Non è emerso nulla di buono, anzi: la la tensione è salita ulteriormente fino a culminare nello scontro tra i consiglieri del PD Malcangi e Di Lorenzo

Si arriva ad addurre questioni di semantica ma nessuno dei consiglieri di maggioranza entra nel merito della opportunità di votare o meno la mozione lasciando spazio agli attacchi delle opposizioni, anche di chi non ha sottoscritto la mozione.

Si è dovuto quindi attendere l’arrivo della sindaca per ascoltare delle valutazioni di merito sulla mozione. Una bocciatura totale la sua nel merito e nel metodo

Alla fine la mozione trasparenza e rotazione degli incarichi sotto soglia è passata per l’astensione della maggioranza. Ma il clima di tensione aveva ormai segnato la seduta. Persasi nei meandri dell’approvazione di debiti fuori bilancio (prima due, poi quattro, poi cinque in commissione, ne arrivano dieci in consiglio comunale) cinque saranno approvati fino alla decisione di rinviare la discussione del rendiconto 2023.

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