C’è anche il direttore generale del Policlinico “Riuniti”, Vitangelo Dattoli, tra le persone finite agli arresti domiciliari, nell’ambito di un’indagine della Procura di Foggia su dei presunti appalti truccati, nel campo della Sanità.
I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti, all’alba di questa mattina, dalla Guardia di Finanza, su ordine del Tribunale del capoluogo dauno. Assieme al direttore generale, sono state sottoposte ai domiciliari altre 5 persone: la dirigente della Asl di Foggia, Rita Acquaviva, il dirigente del Policlinico, Costantino Quartucci, gli imprenditori Roberto e Roberta Pucillo, padre e figlia, ed il medico in pensione Antonio Apicella.
Gli indagati rispondono, a vario titolo e in concorso tra loro, dei reati di turbativa d’asta e falso ideologico.
I fatti contestati si riferiscono al periodo 2019-2020, quando sarebbero state manipolate due gare d’appalto bandite da enti pubblici foggiani, operanti in ambito sanitario. La prima riguardava l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario (per oltre 36 milioni di euro nel primo quinquennio, più altri 30 per l’eventuale proroga). L’altra relativa all’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica per attività di prelievo e trapianto organi. Questo per un impegno di spesa pari ad oltre 2 milioni e mezzo di euro nei primi 5 anni estendibile, in caso di proroga, fino a 4 milioni e 600mila euro.
In base all’ipotesi accusatoria, i vertici ed i rappresentanti ufficiali degli enti pubblici committenti avrebbero favorito una società foggiana, operante nel settore del trasporto aereo, creando attraverso l’intermediazione del medico in pensione, una “corsia preferenziale” per vincere gli appalti. Circostanza che tuttavia non è mai avvenuta, perché in entrambi i casi, i servizi sono stati poi affidati ad aziende concorrenti della società in questione. Nonostante ciò, secondo l’accusa, le gare sarebbero state comunque alterate.