Nuova confisca di beni nei confronti di Carmine Fratepietro, 46enne pluripregiudicato andriese, protagonista di numerosi assalti a portavalori e già condannato per riciclaggio, ricettazione, rapina e porto illegale di armi. Dopo le ville da un milione di euro sottratte all’uomo circa un mese fa, adesso è la volta degli arredi di lusso, del valore di circa 300mila euro, confiscati dai Carabinieri del Comando provinciale di Bari, su decreto della terza sezione penale della Corte d’Appello del capoluogo.
Il patrimonio oggetto del provvedimento, formalmente intestato alla compagna del 46enne, sarebbe stato accumulato, in base a quanto emerso dagli accertamenti compiuti dai militari dell’Arma, attraverso attività illecite, in particolare con le rapine ai danni dei furgoni portavalori.
Fratepietro è noto infatti per aver fatto parte del commando paramilitare, composto da circa dieci persone, che nel febbraio 2016 assaltò il mezzo blindato di una ditta di vigilanza lungo la strada statale 16, nel territorio di Trinitapoli, che trasportava circa 3 milioni di euro, destinati ad uffici postali ed istituti di credito. L’assalto fruttò alla banda circa 725mila euro, in quanto entrò in funzione il congegno di sicurezza.
L’uomo è stato anche condannato per aver preso parte, nel dicembre 2016, assieme ad altre 15 persone, all’assalto del caveau di una ditta di vigilanza, in provincia di Catanzaro. Un colpo da 8 milioni e mezzo di euro realizzato, in base a quanto emerso, con il benestare della ‘ndrangheta calabrese.
Sulle spalle del 46enne pesa inoltre una condanna per un altro assalto ad un portavalori, compiuto nell’ottobre 2015 sulla strada statale 16, nei pressi di Bari. In quell’occasione, un commando composto da una quindicina di persone, armate di kalashnikov, rapinò un furgone diretto alla Banca d’Italia, con a bardo centinaia di migliaia di euro.