Una scena da film d’azione: auto date alle fiamme per bloccare la strada, colpi di kalashnikov, chiodi sull’asfalto, tutto per mettere a segno una rapina ad un portavalori con all’interno 2 milioni e mezzo di euro in contanti. Ma non si tratta di un set cinematografico, bensì dell’Autostrada A1 nel tratto di Modena Sud. La Polizia di Stato ha arrestato 4 persone, tutte pugliesi, tra i 18 indagati ritenuti appartenenti al commando d’assalto che la sera del 14 giugno scorso è entrato in azione non riuscendo però a portare a termine il colpo.
Tre degli arrestati sono di Cerignola, uno di Foggia. Nei loro confronti è scattata la misura della custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Modena. Tutti gli altri indagati sono residenti in diverse province italiane, alcuni di loro sono cittadini della Provincia Bat dove questa mattina la Polizia di Stato ha effettuato perquisizioni domiciliari con l’ausilio di un elicottero.
Una ricostruzione minuziosa quella che emerge dalle indagini coordinate dalla Procura di Modena. Un assalto a portavalori molto simile, nella dinamica, a quelli verificati in più occasioni in Puglia ed in particolare nella zona di Cerignola. I banditi questa volta sono riusciti a bloccare la viabilità di una delle arterie italiane principali. Esplosi almeno 30 colpi da tre diversi kalashnikov, alcuni all’indirizzo del portavalori con all’interno circa 2 milioni e mezzo di euro. Otto i veicoli utilizzati dalla banda, tutti rubati nel nord Italia e con targa clonata. Tra i mezzi utilizzati anche un’ambulanza che è servita per darsi alla fuga in autostrada dopo il colpo fallito, assieme ad una Fiat 500 rossa. Il mezzo di soccorso è stato poi ritrovato dalla Polizia ad Orta Nova. Gli indagati, al momento dell’assalto, hanno anche minacciato altri autisti in transito imponendo loro di bloccare la strada con i propri mezzi. Tutto per rallentare l’intervento delle Forze dell’Ordine. Per la fuga i malviventi avevano già preparato dei varchi nei guardrail autostradali.
L’operazione, denominata Stratos, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei 4 arrestati. Per le indagini sono state utilizzate diverse immagini di videosorveglianza. Fondamentali anche i sistemi di rilevamento dei caselli autostradali: gli agenti hanno, infatti, sequestrato i ticket utilizzati dai banditi e su cui sono state trovate le impronte digitali dei soggetti finiti in manette questa mattina.