Sarà ascoltata nelle prossime ore, dal magistrato della Procura di Bari, Alessandro Pesce, la 18enne di origini marocchine ferita a colpi di pistola tre giorni fa a Cassano delle Murge dal suo compagno, che dopo averle sparato si è tolto la vita.
Le condizioni di salute della ragazza sono migliorate. Dopo essere stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico, per l’estrazione di due proiettili calibro 7,65 da un polmone, la vittima è tuttora ricoverata al Policlinico, nel reparto di Chirurgia toracica.
Gli inquirenti raccoglieranno la sua testimonianza, nel tentativo di ricostruire la tragedia, che si è consumata in un appartamento di via Martin Luther King, nel centro di Cassano delle Murge, dove la coppia viveva con una bambina. La piccola fortunatamente non era in casa, trovandosi a Gioia del Colle in compagnia dei nonni materni.
Da chiarire cosa è accaduto tra le mura domestiche mercoledì sera. Tra le ipotesi, quella del litigio per motivi di gelosia, finito nel modo più drammatico. Intorno alle 19.30 alcuni vicini hanno chiamato i Carabinieri, allarmati dalle urla provenienti dall’abitazione e poi dagli spari.
A impugnare la pistola un 21enne di origini albanesi, di professione piastrellista. Sembra che i litigi della coppia fossero frequenti. Dopo aver esploso due colpi al petto della sua fidanzata, il giovane, convinto di averla uccisa, ha rivolto l’arma verso sé stesso e si è sparato alla testa.
Una tragedia che ha ancora molti punti oscuri che solo la vittima, viva per miracolo, potrà aiutare a chiarire.