Politica

Filippo Caracciolo si dimette da capogruppo del PD in Regione: “No alle speculazioni su di me”

Il consigliere del PD Filippo Caracciolo si dimesso dall’incarico di capogruppo in Consiglio Regionale. Lo ha reso noto in un comunicato ufficiale, non senza qualche polemica:

«Sembra una giostra, altro giro, altra corsa. E, aggiungerei, altro fango – ha scritto Caracciolo -. Ogni occasione è buona per tirare in mezzo qualcuno, per provare a demolire l’avversario politico sfruttando qualsiasi occasione. Oggi è toccato anche a me. C’è qualcuno che sta tentando di gettarmi in mezzo alla mischia, sfruttando una vicenda che nulla ha a che fare con quelle che da settimane stanno occupando le cronache locali e nazionali. E’ bene ricordare che quando nel 2017 ho saputo di essere indagato mi sono immediatamente dimesso da assessore regionale. E quando a febbraio scorso sono stato rinviato a giudizio, nel corso di una riunione del gruppo regionale del Pd ho rimesso il mio mandato di capogruppo nelle mani dei colleghi che mi avevano scelto quale loro rappresentante in Consiglio regionale. L’ho fatto per il profondo rispetto che nutro nei confronti dell’istituzione, dei miei colleghi e degli elettori. Il gruppo, però, ha respinto all’unanimità le mie dimissioni, dichiarando che non c’era alcun pressupposto per cui non avrei potuto continuare a ricoprire l’incarico di presidente del Pd alla Regione Puglia. Cosa che, non lo nascondo, mi ha fatto molto piacere.

Io quel processo lo affronterò, perché sono innocente e lo dimostrerò nel giudizio. Ma voglio eliminare ogni possibile forma di speculazione sulla mia persona e sul partito che rappresento e per tale ragione rimetto nuovamente e in modo irrevocabile il mio mandato di capogruppo nelle mani dei colleghi consiglieri, nell’interesse del partito e, ancora una volta, dell’istituzione che mi onoro di rappresentare e dei cittadini.

E’ un momento di grande confusione e, ribadisco, speculazione politica, c’è bisogno di iniziative concrete finalizzate a rasserenare gli animi. Anche perché c’è ancora tanto da fare per la Puglia e non abbiamo tempo da perdere. Come ricordo sempre, contano i fatti».

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