Dieci anni di reclusione per il 51enne di San Severo Franco Di Pierno, ritenuto l’esecutore materiale dell’attentato ai danni di un maggiore della Guardia di Finanza. E’ quanto ha deciso il Tribunale di Napoli, che nel processo celebrato con il rito abbreviato, ha accolto le richieste della Procura partenopea. I fatti sono riferibili a quanto accadde a Bacoli, nell’hinterland napoletano, il 21 marzo del 2023, quando fu posizionata una bomba nell’auto di un finanziere, il 35enne Gabriele Agostino, col tentativo di ucciderlo, tentativo che solo per miracolo non andò in porto. Un tentato omicidio che per chi indaga aveva oltre che l’esecutore, un mandante. Stando alla ricostruzione fatta da investigatori ed inquirenti, infatti, Di Pierno agì su commissione: ad ordinare l’omicidio, fortuntatamente non andato in porto, fu infatti l’ex compagna del finanziere, Viviana Pagliarone, un’avvocatessa del Foro di Foggia, in carcere da circa un mese. Sarebbe stata lei l’ideatrice del piano che mirava ad uccidere il finanziere, con il quale i rapporti si erano incrinati con la conseguente fase conflittuale della separazione e con la donna che avrebbe cercato di impedire di fargli vedere il bambino nato nella relazione. Una serie di reciproche denunce fino all’attentato, immortalato nelle immagini del sistema di videosorveglianza. Dagli accertamenti dei carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, emerse che Di Pierno effettuò diversi sopralluoghi prima di piazzare la bomba e farla esplodere attraverso l’utilizzo di un telecomando. Nella vicenda è indagato anche un altro uomo di San Severo, Ciro Caliendo, ex cognato di Di Pierno, sospettato di aver confezionato l’ordigno. Ciro Caliendo è tuttora sotto indagine per la morte della moglie, Lucia Salcone, deceduta in un incidente stradale a settembre scorso e morta carbonizzata, di notte, all’interno dell’autovettura, una Fiat 500. Una dinamica che tuttavia non ha convinto gli investigatori e la Procura della Repubblica di Foggia, che ha indagato l’uomo per omicidio volontario.
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