Tre colpi di pistola, esplosi da distanza ravvicinata, che hanno raggiunto la vittima fra il torace e l’addome. Così è stato ucciso il 43enne Giuseppe Tupputi, freddato a colpi di pistola la sera dell’11 aprile scorso all’interno del suo bar, il “Morrison’s Revolution”, alla periferia di Barletta.
Lo ha stabilito l’autopsia, cominciata questa mattina a Bari e conclusasi nel primo pomeriggio, da parte del medico legale Sara Sabbione, confermando di fatto quanto già emerso dalle prime indagini sul cadavere, avviate nella giornata di ieri.
Per il delitto è tuttora richiuso in carcere un 32enne pregiudicato barlettano, Pasquale Rutigliano, accusato di omicidio volontario, porto abusivo di arma da fuoco e violazione della sorveglianza speciale.
In base a quanto emerso dall’esame autoptico, il killer ha fatto fuoco da una distanza di pochi metri, con i proiettili che hanno raggiunto organi vitali fortemente vascolarizzati, fra i quali il cuore, causando così una forte emorragia che si è rivelata fatale per la vittima.
Il delitto sarebbe maturato nel corso di una lite scoppiata per futili motivi tra Tupputi ed il suo assassino, dopo che questi aveva chiesto una birra al barista.
Intanto, sempre nel pomeriggio di oggi, sono stati affissi anche i manifesti funebri che annunciano ufficialmente il giorno delle esequie, fissate per martedì 19 aprile, alle ore 16, nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria, dove la salma verrà portata a partire dalle 10 del mattino.
Nel frattempo, sono state moltissime le manifestazioni di vicinanza arrivate, anche attraverso i social, ai parenti della vittima ed in particolare a sua moglie, Giusy Musti, madre di due figlie. Attraverso l’avvocato Francesco Piccolo è stata avviata una raccolta fondi in favore della famiglia, per fornire un aiuto economico alla giovane mamma e alle sue due bambine, una di 8 anni, l’altra di appena 6 mesi.