Un patrimonio da decine di milioni di euro, accumulato con il business della droga. È quello confiscato dai carabinieri del Comando provinciale di Bari nei confronti di Roberto Dello Russo, 45 anni, noto pregiudicato terlizzese. Il decreto è stato emesso dal Tribunale del capoluogo, sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. L’uomo è indagato per aver promosso e diretto un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, attiva nell’area di Terlizzi e nelle zone limitrofe del nord Barese.
Il 45enne, tuttora gli arresti domiciliari, è ritenuto a capo del clan malavitoso dei Dello Russo che, secondo l’accusa, nel corso degli anni aveva monopolizzato la piazza di spaccio della “città dei fiori”.
Recentemente era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Bari a 20 anni di reclusione, nell’ambito dell’operazione “Anno Zero”, condotta dai militari dell’Arma all’inizio del 2020, che aveva decapitato il gruppo criminale terlizzese con l’arresto di 27 persone.
Dal provvedimento di confisca emerge come il patrimonio del pregiudicato, già sottoposto a sequestro il 23 marzo 2023, sia stato realizzato attraverso il reimpiego dei soldi illeciti provenienti dal traffico di droga.
Un “tesoro” composto da 5 terreni, per un’estensione di oltre 2 ettari, nelle campagne di Terlizzi; beni immobili, tra i quali un appartamento, una villa (dove l’uomo risiede con la sua famiglia) e due capannoni industriali. E poi 2 società di capitali: una specializzata nella compravendita di rottami ferrosi e commercio di automobili e pezzi di ricambio, l’altra nella sola vendita di veicoli.
Al 31 dicembre 2021, il volume d’affari complessivo di entrambe le aziende era stato stimato in circa 7 milioni di euro. Oggetto di confisca anche conti correnti bancari, aperti in cinque diversi istituti di credito, e 36 tra vetture, autoarticolati e mezzi industriali.
Il valore complessivo del patrimonio del boss ammonta ad oltre 20 milioni di euro.
