La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per Anita Maurodinoia, ex assessora ai Trasporti della Regione Puglia, per il marito Sandro Cataldo, fondatore del movimento politico “Sud al centro”, e per gli altri indagati nell’inchiesta sulle presunte associazioni a delinquere finalizzate alla corruzione elettorale con cui, tra il 2020 e il 2021, sarebbero state alterate le elezioni regionali e le amministrative di Grumo Appula e Triggiano. Maurodinoia, soprannominata lady preferenze, nelle regionali del 2020 venne eletta con quasi 20mila voti. A ottobre scorso la Procura di Bari aveva notificato ai 18 indagati la chiusura delle indagini. L’operazione risale al 4 aprile dello scorso anno quando vennero arrestati in dieci, tra cui lo stesso Cataldo e l’allora sindaco di Triggiano Antonio Donatelli, dimessosi subito dopo la misura cautelare ricevuta. Per l’accusa Cataldo sarebbe stato il promotore del sistema corruttivo. Gli elettori sarebbero stati pagati con soldi (fino a 50 euro), regali, buoni pasto e posti di lavoro in cambio di voti. Nel 2020 Maurodinoia era candidata alle regionali in abbinamento su Grumo Appula con Nicola Lella, candidato consigliere comunale e poi nominato assessore. Anche quest’ultimo è stato arrestato il 4 aprile scorso ma nel 2021 era già stato arrestato per estorsione proprio per una vicenda legata a quando ricopriva il ruolo di assessore alla Polizia locale di Grumo. Maurodinoia invece, per gli inquirenti, non avrebbe partecipato all’associazione attiva a Triggiano con la quale sarebbe stata favorita la rielezione a sindaco di Donatelli. L’ex assessora regionale a gennaio scorso aveva presentato una memoria ai pm in cui veniva contestata l’ipotesi di aver partecipato a qualsiasi accordo elettorale illecito.
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