Giù pezzo dopo pezzo e piano piano, con l’utilizzo di una pinza meccanica: proseguono le operazioni di messa in sicurezza e di demolizione di ciò che è rimasto della palazzina crollata, lo scorso 5 marzo, nel cuore del quartiere Carrassi di Bari, in via De Amicis 5. Un’operazione complicata e che potrebbe durare ancora alcuni giorni. La ditta incaricata, infatti, deve lavorare con la massima attenzione per evitare di danneggiare, più di quanto non sia stato già fatto dal crollo, la palazzina immediatamente adiacente, quella in via Pinto n.16. L’edificio è stato oggetto di un’ordinanza firmata nelle scorse ore dal sindaco di Bari, Vito Leccese, che “ordina ai soggetti proprietari delle unità immobiliari l’obbligo della vigilanza sul fabbricato di via Luigi Pinto 16” di “permanere dell’inibizione all’accesso e all’utilizzo di tutte le unità immobiliari costituenti l’immobile già evacuato e inagibile, consentendo il solo accesso agli operatori, dotati delle necessarie cautele, all’esclusivo fine di installare le opere di presidio statico ritenute necessarie, successivamente alle operazioni di demolizione e messa in sicurezza del relitto di fabbricato oggetto di crollo, come autorizzate dalla Procura di Bari”. Intanto continuano le indagini sulle responsabilità che hanno causato il crollo, che poteva finire in tragedia, della palazzia di via De Amicis. Al momento nel fascicolo è contestato, a carico di ignoti, il crollo colposo. Ma da chiarire c’è anche la questione ambientale. Proseguono, in tal senso, le indagini di Arpa Puglia alla ricerca di amianto nell’ area dove sorgeva il palazzo crollato. Una prima fase di accertamenti ha riguardato la ricerca di fibre disperse nell’ aria, che non sono state rilevate. Verrà comunque effettuata una seconda fase di accertamenti sulla qualità dell’ aria circostante l’area interessata dal crollo. La settimana scorsa erano stati prelevati, inoltre, campioni di detriti caduti al suolo, presumibilmente da una tubazione. Le analisi su tali materiali hanno indicato la presenza di fibre di amianto nella matrice cementizia. Oltre che all’ aria ed ai residui raccolti dal terreno le indagini saranno estese anche alle polveri. Sono stati prelevati campioni sia nel cortile della ex scuola Carlo Del Prete, attualmente adibita a sede del Municipio 2 del Comune di Bari, sia nella adiacente via Pinto. Campioni di polveri sono stati raccolti anche sul balcone di un appartamento al primo piano di un palazzo in via De Amicis 2. Arpa Puglia si riserva valutazioni sui contenuti della relazione dell’ università di Bari relativa ad un “campione di polvere” che sarebbe stato prelevato da un balcone nei pressi del palazzo crollato. La relazione in questione, dichiara l’Arpa Puglia, non proviene da un laboratorio inserito nell’elenco dei laboratori qualificati del Ministero della Salute.
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