C’era anche la Puglia tra le tappe previste nel viaggio dei migranti che, dai Balcani, raggiungevano clandestinamente via mare le coste italiane. È quanto emerso da un’inchiesta della Procura di Catanzaro, durata circa 4 anni, che ha fatto luce su un’organizzazione malavitosa transnazionale, che gestiva l’arrivo in Italia di migliaia di stranieri, attraverso la cosiddetta rotta balcanica.
29 le persone arrestate nel corso di un’operazione scattata, all’alba di questa mattina, da parte della Polizia di Stato, e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. I provvedimenti restrittivi, firmati dal Gip del Tribunale di Catanzaro, sono stati eseguiti in diverse città italiane, anche nelle province di Foggia, Brindisi e Lecce.
I destinatari sono accusati di fare parte di un vasto gruppo criminale dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oltre che al riciclaggio del denaro ricavato con l’attività illecita. L’organizzazione, con cellule nazionali ed estere, aveva come obiettivo quello di far arrivare i clandestini in Italia, sfruttando la rotta marittima del mediterraneo orientale, a bordo di velieri condotti da scafisti russi, in partenza dalla Grecia e dalla Turchia.
Ciascun migrante pagava circa 10mila euro all’organizzazione, che garantiva l’arrivo a destinazione. In pratica, era stato messo in piedi un vero e proprio sistema di accoglienza illegale, organizzato tra l’estero e diversi capoluoghi italiani. Nel prezzo del viaggio, era compreso anche il vitto e l’alloggio nelle diverse tappe per ogni migrante, che affidava completamente la sua vita nelle mani di questi “trafficanti di uomini”.