Sono stati tolti i sigilli alla discoteca “Bahia Beach” di Molfetta, teatro, nella notte tra sabato 21 e domenica 22 settembre, della sparatoria costata la vita alla 19enne barese Antonella Lopez, uccisa con un colpo di pistola. Così ha disposto il Pubblico Ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, Federico Perrone Capano, accogliendo la richiesta avanzata dal legale della famiglia Spadavecchia, proprietaria del locale da ballo.
L’ok al dissequestro è stato dato in quanto, secondo ciò che è riportato nelle carte del PM, “non si ritiene necessario, a fini investigativi, l’ulteriore mantenimento del provvedimento di sequestro anche sulla scorta delle comunicazioni da parte degli organi investigativi delegati alle indagini”.
I sigilli alla discoteca erano scattati dopo il grave fatto di sangue. Da quel momento, tutto era rimasto fermo alla sera della tragedia, compresi gli effetti personali dimenticati o persi dai clienti, duranti il fuggi fuggi generale seguito all’esplosione dei colpi. Un momento di terrore, immortalato anche in un video diventato virale sul web.
Il locale era anche finito nel mirino dei ladri che, approfittando delle telecamere di videosorveglianza spente, avevano portato via attrezzature e messo a soqquadro uffici, dopo essere entrati da una finestra sul retro.
Per la sparatoria nella quale è rimasta uccisa la ragazza si trova tuttora in carcere il 21enne barese Michele Lavopa, rintracciato il giorno dopo l’omicidio presso la sua abitazione del quartiere San Paolo. Il killer ha dichiarato di aver esploso i colpi all’indirizzo di un gruppo di giovani, tra i quali il 20enne Eugenio Palermiti, nipote omonimo del boss di Japigia, e con cui c’erano state delle tensioni all’interno del locale per via di alcune vecchie ruggini.